Il Dubbio Amletico: Partecipazioni di Matrimonio, cosa scrivere e come? Ci sono delle regole del Galateo da rispettare? Sono applicabili ancora ai giorni nostri?

Le partecipazioni di nozze svolgono un ruolo cruciale nell’annunciare l’evento e invitare gli ospiti a condividere la gioia degli sposi.

La partecipazione e l’invito (ebbene sì, sono due concetti diversi e fra poco vi spiegherò la differenza) hanno sicuramente un aspetto pratico, ossia quello di far sapere ai vostri invitati data, ora e luogo della cerimonia e luogo del ricevimento, ma anche e soprattutto un aspetto stilistico, in quanto la partecipazione è la prima cosa che parlerà del vostro matrimonio agli invitati, per cui, grazie alla scelta dei materiali, dei colori, dei font e dei dettagli che la comporranno, starete comunicando a chi le riceverà quale sarà l’immagine del vostro matrimonio. Va da sé che una partecipazione ben curata e realizzata da personale qualificato e del mestiere rappresenterà per la prima volta l’immagine di un matrimonio che sarà senz’altro curato nei dettagli.

Guardate tutta la nostra collezione cliccando qui.

Cosa dice il Galateo in tema di partecipazioni nuziali?

Nel corso dei decenni lo stile di vita è cambiato ed anche il modo di annunciare un matrimonio ne ha risentito fortemente. Secondo il Galateo, infatti, erano i genitori ad annunciare il matrimonio dei propri figli, che a quei tempi vivevano ancora insieme a loro. Aveva un senso profondo il fatto che fossero proprio papà e mamma a far sapere a tutti i conoscenti che il proprio figlio o la propria figlia fosse in procinto di creare una nuova famiglia.

Partecipazione e Invito: qual è la differenza?

È proprio da questo retaggio che nasce la distinzione fra partecipazione e invito, che oggi vengono spesso confusi o considerati la stessa cosa, ma sono nati come due elementi molto diversi!

La partecipazione infatti, come dice il nome stesso, veniva inviata a tutti i conoscenti della famiglia per “partecipare” alla gioia dell’imminente matrimonio. Di frequente, quindi, veniva consegnata da sola e non insieme all’invito che invece era destinato soltanto alle persone che si desiderava ospitare al ricevimento.

Ecco quindi che la partecipazione rappresenta l’annuncio della cerimonia del matrimonio (che sia religioso, civile, o simbolico), mentre l’invito è, come dice il nome stesso, la comunicazione di voler invitare l’ospite anche al ricevimento nuziale.

Guardate un nostro invito della nuova collezione grafica 2024/2025 in cui vedete bene la differenza fra card partecipazione e card invito: si tratta del Mod. Antheia.

E oggi, negli anni 2000, cosa scrivere su partecipazioni e inviti?

Oggi le cose sono molto cambiate e quasi sempre sono gli sposi in prima persona ad invitare i propri ospiti, perché spesso già convivono o comunque non vivono più con i genitori. Inoltre, è sempre più frequente che le coppie abbiano già dei bimbi, quindi ci tengono a coinvolgere anche loro nell’annuncio delle nozze. In questo caso l’annuncio può avere due possibilità:

  1. la prima, quella che preferisco, è che siate comunque voi sposi ad annunciare il vostro matrimonio “insieme” ai vostri bimbi, rimanendo però in prima persona i mittenti dell’invito;
  2. la seconda, è che l’invito venga impostato come se fossero i piccoli ad annunciare il matrimonio dei proprio genitori: quindi con la dicitura: “mamma e papà si sposano”.

Si può fare una partecipazione senza l’invito?

Ai nostri giorni l’usanza di inviare la partecipazione senza l’invito al solo scopo di informare le persone non è molto diffusa, lo è solo in qualche zona d’Italia più legata alle tradizioni; quindi, a meno che non sia una tradizione legata al territorio, per cui le persone sono abituate a ricevere anche solo la partecipazione e sanno come devono comportarsi, altrove, questa cosa potrebbe creare dei fraintendimenti.

Pertanto, se pensate che i vostri conoscenti non ne capiscano il senso e ricevendola si chiedano se sono invitati o no al ricevimento, o peggio ancora che possano pensare che vi siete sbagliati dimenticando l’invito e di conseguenza dando per scontato di essere stati invitati quando così non è, allora forse è meglio evitare.

In conclusione: Cosa scrivere nelle partecipazioni di Nozze?

I nomi degli sposi: prima quello dello sposo o quello della sposa?

In Italia si indica sempre prima il nome dello sposo, a sinistra, e poi il nome della sposa, a destra. Questa regola si rifà ad una più generale del Galateo in cui si dice: “prima il cavaliere e a seguire la dama“.

Purtroppo su questo punto c’è moltissima confusione anche, ahimè, fra gli esperti del settore; infatti, non di rado mi capita di leggere articoli di “esperti” affermare che la regola dice che prima si mette il nome della sposa e a seguire quello dello sposo, probabilmente perché si rifanno a ciò che vedono su IG o su Pinterest di partecipazioni, soprattutto anglosassoni, in cui vige esattamente la regola contraria rispetto al nostro Galateo. Questo genera molta confusione fra le coppie.

Un esempio raffinato ed elegante lo trovate cliccando qui.

Si può non seguire la regola del Galateo e quindi scrivere prima il nome della sposa?

Certo che sì… non è una regola tassativa! Soprattutto se state impostando un matrimonio informale potete anche non seguire la regola del Galateo in fatto di posizionamento corretto dei nomi di sposo e sposa. Però sappiate che tecnicamente non è corretto.

Le altre informazioni imprescindibili da inserire sulle Partecipazioni e sugli Inviti

Naturalmente lo scopo di partecipazione e invito è quello di dare precise informazioni relativamente a:

CHI sta scrivendo: gli sposi

PERCHÉ: perché si sposano

QUANDO: data e ora

DOVE si svolgerà: il luogo sia della cerimonia che del ricevimento. In origine nelle partecipazioni di nozze non si inseriva l’indirizzo della Chiesa perché si presumeva che in ogni città ci fosse una sola chiesa con un certo nome. Al giorno d’oggi si tende ad aiutare il più possibile gli invitati, specialmente se provengono da fuori e non conoscono la zona, inserendo anche l’indirizzo del luogo dove si terrà la cerimonia.

R.S.V.P. o è gradita gentile conferma?

Un’altra espressione che viene dalla tradizione e che oggi può rischiare di accendere più dubbi che certezze fra gli inviti è la formula finale presente sotto l’invito “RSVP”! Cosa vuol dire? Letteralmente è l’acronimo di Répondez, s’il vous plaît, cioè il nostro italianissimo è gradita conferma o è gradita gentile conferma.

Anche in questo caso il concetto che vi deve guidare è la conoscenza che solo voi due potete avere dei vostri invitati: se pensate che possano capire la dicitura RSVP, ben venga. È sicuramente la formula più elegante da utilizzare in questo caso. Se invece, secondo voi, i vostri invitati potrebbero non sapere cosa significhi, allora è meglio formulare l’espressione in italiano.

Sappiate che comunque molti invitati non risponderanno in ogni caso e dovrete provvedere voi a chiamarli per avere la conferma della loro presenza al matrimonio! Ahimè, questa è una certezza!

Per concludere…

Nel prossimo articolo tratteremo il seguito di questo argomento legato a Partecipazioni e Inviti che riguarderà gli argomenti legati alla Lista di Nozze / Lista di Viaggio e uno speciale approfondimento sulle buste. Quindi… continuate a leggerci!

A presto!

Apri Chat
Ciao,
posso aiutarti?